lunedì 13 aprile 2020

FRAGILE

Svuoto ogni scaffale
Dell'anima
E faccio le file
Per raccattare coraggio
Vorrei fare un viaggio
Tra le tue mani
Entrarti in testa 
Dirti che gli addii
Sono per chi non ha coraggio

Ah, sto coraggio
Meno male che ne ho un po'
Se no era da un bel po'
Che ero fuggita
Mi ero mangiata le dita
Dalla rabbia
Perché nei rapporti ci metto costanza

Non sono una circostanza
Da maneggiare
(con cura) 

Non sei una circostanza
Da consumare 
(preferibilmente)

martedì 7 aprile 2020

ESISTI, VIVENDO.

Tranquillo e impassibile
Qualcuno se ne sta;
abitando la sua vita
come un vecchio sul ciglio del suo focolare domestico.

Qualcuno ha costruito il suo nido;
per farlo, ha scelto con cura i ramoscelli più vigorosi.
Disponendoli meticolosamente,
Qualcuno ha creduto a lungo di poter tallonare
il corso della propria esistenza
semplicemente Esistendo,
placido e riparato,
nella sua bolla di vetro,
nel suo nido intrecciato di vita.

Può però capitare,
nella quotidianità di Qualcuno,
che
l'imprevedibilità del vento,
un'improvvisa tempesta,
un sole d'agosto rovente e abbagliante,
possano minare il precario equilibrio dei suoi ramoscelli
con tanto zelo intrecciati.

Qualcuno si sente smarrito,
davanti al pericolo incombente.
Un'esistenza al riparo
aveva sempre desiderato.
E ora?

Il nido è stato abbattuto. 
Qualcosa ha,inevitabilmente,provocato
la sua rovina!


È il fato? Qualcuno si chiede.
Probabilmente, egli si risponde.
Qualcuno,d'altronde, ha sempre creduto nel destino.



Con fare lento ed esitante, Qualcuno lascia, rammaricato, il suo nido.
Cominci a muovere i primi passi verso una vita che lo vuole Vivo.
Qualcuno ha paura, ma ad un tratto.. una flebile vocina:
"Corri", gli grida. 

Una strada affollata. Un bambino e la sua palla. Qualcuno inciampa.Ma si rialza. Un semaforo. Il cuore in gola. Qualcuno avanza spedito, le gambe tremanti. Il respiro affannoso. Le macchine. Le luci. Il frastuono.
Dove sta andando?

Qualcuno,non lo sa.

Eppure,le sue gambe continuano a correre, quasi senza rendersene conto.
Qualcuno, forse, è stato scelto.
Ma, da cosa? O, da chi?
Alla fine della strada, probabilmente, Qualcuno lo scoprirà.

Il nido infranto è il richiamo della vita, alla vita!
L'appello al rischio;
è questo che ci rende vivi.

Qualcuno, finalmente, l'ha capito:
Si esiste soltanto Vivendo!

lunedì 6 aprile 2020

HO PERSO LA CONNESSIONE


Vuoto di giga
E' il magone

Che trattengo in gola
Tra le lenzuola
Ma ora?
Chi mi riaccende i giorni?
E l'aurora?
Dio mio, quando torni?

Sarà questa luna piena 
A non farti uscire di scena
Sai, mi ricorda la palla
Che mi lanciavi piano
Risalgono a galla
I discorsi sul divano

E i bicchieri di vino insieme
Adesso,si,che ho sete!
Mi dicevi che ogni seme
Fiorisce a suo tempo
   
Per me ,resti dentro.

''Hai vent'anni, devi appicciare il mondo''
Scusa, ma mi serve un secondo
Per riprendere fiato
Abituarmi a un suono più pacato

Non sarai una fase lunare 
Un miraggio astrale
Perché chi sa amare
Sfugge al creare
Della legge universale.

LEI, LA LUNA


Lei era come la Luna piena, capace di oscurare tutte le stelle del firmamento, anche quelle più belle e luminose. Stupenda e spettacolare.

Lui era stato la sua Terra, era costantemente attratto da lei ed era il suo punto di riferimento in quel buio sconfinato che è l’universo.

L’unico problema è che ad un certo punto lei scompare, lasciandogli un senso di vuoto e disperazione. Accadeva ciclicamente e quando non scompariva cambiava faccia molto spesso.

Quando poteva si mostrava piena e luminosa, attirando su di lei tutti gli sguardi. E lui si dimenticava di tutto il resto, sperando che restasse così per sempre, nonostante fosse consapevole che l’avrebbe rifatto, mostrandogli il lato più oscuro.

Lui continuava ad attendere Lei, la Luna, lì, sempre nello stesso posto, guardandola sempre nello stesso modo, non cambiando mai. Aveva l’impressione che questa giostra, questo gioco, potesse andare avanti per sempre.

Erano due pilastri dello stesso sistema, tolto uno, crollava tutto. Non avrebbe più potuto fare a meno di lei, nemmeno desiderandolo con tutto il cuore.

Ogni pianeta ha la sua Luna e lui ha la sua con tutti i difetti annessi. Ha deciso di legarsi a lei soffrendo maledettamente, ma la sua bellezza compensa qualsiasi dolore.

Dopotutto, come ci si potrebbe orientare in una notte nella quale il buio è steso a pennellate, senza di Lei, la Luna?

 *Musica: Claire de Lune – Claude Debussy