Lei era come la Luna piena, capace di oscurare tutte le
stelle del firmamento, anche quelle più belle e luminose. Stupenda e
spettacolare.
Lui era stato la sua Terra, era costantemente attratto da lei
ed era il suo punto di riferimento in quel buio sconfinato che è l’universo.
L’unico problema è che ad un certo punto lei scompare,
lasciandogli un senso di vuoto e disperazione. Accadeva ciclicamente e quando
non scompariva cambiava faccia molto spesso.
Quando poteva si mostrava piena e luminosa, attirando su di
lei tutti gli sguardi. E lui si dimenticava di tutto il resto, sperando che
restasse così per sempre, nonostante fosse consapevole che l’avrebbe rifatto,
mostrandogli il lato più oscuro.
Lui continuava ad attendere Lei, la Luna, lì, sempre nello
stesso posto, guardandola sempre nello stesso modo, non cambiando mai. Aveva
l’impressione che questa giostra, questo gioco, potesse andare avanti per
sempre.
Erano due pilastri dello stesso sistema, tolto uno, crollava
tutto. Non avrebbe più potuto fare a meno di lei, nemmeno desiderandolo con
tutto il cuore.
Ogni pianeta ha la sua Luna e lui ha la sua con tutti i
difetti annessi. Ha deciso di legarsi a lei soffrendo maledettamente, ma la sua
bellezza compensa qualsiasi dolore.
Dopotutto, come ci si potrebbe orientare in una notte nella
quale il buio è steso a pennellate, senza di Lei, la Luna?
*Musica: Claire de Lune – Claude Debussy
*Musica: Claire de Lune – Claude Debussy
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