E torneranno i cieli di marzo
e gli occhi delle viole
nei giardini toccati dal vento.
Faranno nuovi nidi
i merlotti in amore
Metterò un vaso
alla finestra
vermiglie bocche
di gerani in fiore
a sorridere al tuo ritorno.
Ci sarai
lo sento
lo so.
Ci sarai
nelle gemme vive
delle rose
fra i rami scossi
dell'ulivo.
Sarai nel mio respiro
perché io lo so
che tu torni
(a mia Madre)
mercoledì 17 giugno 2020
lunedì 15 giugno 2020
TEMPISMO
Quante volte nelle situazioni più disparate ci si chiede
quale sia la chiave per far si che tutto vada per il meglio.
L’impegno? La
costanza? La bravura? Sono tutte caratteristiche necessarie ma non sufficienti.
Puoi essere il migliore in quello che fai, metterci l’anima, amare a più non
posso, ma non basta. Ci vuole fortuna? Forse, o meglio, ci siamo quasi.
Il vero
perno delle dinamiche è in quel “al posto giusto al momento giusto” traducibile
in una sola parola: Tempismo. Se una scelta la si fa con il tempismo giusto,
non ci sono santi che tengano, non ci sarà niente che potrà venirti contro.
Ovviamente non è un qualcosa che decidiamo noi arbitrariamente. Nella vita
avere tempismo, riuscire ad essere padroni di questa chiave, fa la differenza tra
il successo ed il fallimento. Capita di avere tutte le carte in regola, ma
semplicemente non è il momento giusto.
Bisogna avere il tempismo di un
arcobaleno, che riesce a colorare tutto dopo essere stati avvolti dalle tenebre. Fondamentale però è accettare questa condizione, mai forzarla. Non avrebbe
senso.
Quindi nella vita non auguratevi di avere fortuna, ma di ritrovarvi nel
posto giusto al momento giusto. Auguratevi di avere tempismo in tutto.
POESIA DI ROBERTA TANTILLO
Nel conto delle cose che mi restano
occupa tre posti a fila il silenzio.
È ingombrante come un obeso
in metropolitana,
pesante come il fiato di fritto
però io lo amo
e gli cucino piatti prelibati
e me lo coccolo, me lo sfriccico,
me lo tengo caro come una perla sul comò
e lo osservo
quando riposa, tondo, ovattato,
tutto guance e pance
il mio silenzio,
personalissimo privilegio
occupa tre posti a fila il silenzio.
È ingombrante come un obeso
in metropolitana,
pesante come il fiato di fritto
però io lo amo
e gli cucino piatti prelibati
e me lo coccolo, me lo sfriccico,
me lo tengo caro come una perla sul comò
e lo osservo
quando riposa, tondo, ovattato,
tutto guance e pance
il mio silenzio,
personalissimo privilegio
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