Nel conto delle cose che mi restano
occupa tre posti a fila il silenzio.
È ingombrante come un obeso
in metropolitana,
pesante come il fiato di fritto
però io lo amo
e gli cucino piatti prelibati
e me lo coccolo, me lo sfriccico,
me lo tengo caro come una perla sul comò
e lo osservo
quando riposa, tondo, ovattato,
tutto guance e pance
il mio silenzio,
personalissimo privilegio
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